Zio Benti

....prendi la pillola rossa, e guarda quant'è profonda la tana del Bianconiglio....

24 aprile 2008

Dal Blog di Beppe Grillo.....

L'8 Settembre 2007 UN MILIONE E MEZZO DI PERSONE sono scese in piazza, 350.000 cittadini hanno firmato tre leggi popolari per un PARLAMENTO PULITO. Qualcosa hanno ottenuto. Ma è poca roba.
Infatti il numero dei condannati in via definitiva è diminuito da 24 a 16. In aumento invece il numero dei condannati in primo e secondo grado, che potranno difendersi meglio grazie all'immunità parlamentare.
Un esempio risulta essere il neo senatore Cuffaro UDC.
Stabile il numero dei prescritti e degli indagati. Per i primi la sentenza è arrivata fuori tempo massimo e si sono rifatti una vita, per i secondi l'eventuale condanna non arriverà più.
I maggiori partiti si sono distinti per le candidature. Anche in questo caso Testa d'Asfalto ha ridicolizzato Topo Gigio con uno schiacciante 3 a 1.
In 70 sono stati eletti per mancanza di informazione. Nella scheda elettorale il loro nome non c'era.
Con la raccolta firme del V-DAY dell'8 settembre 2007 i CITTADINI hanno chiesto, oltre al nome, la fedina penale, in modo che il cittadino potesse scegliere il pregiudicato preferito. NON CI HANNO ACCONTENTATO.
Al V2 day faremo un ripasso dei condannati, da uno a sedici. Non possiamo dimenticarci di loro.
Libera informazione in libero Stato.


Saremo in Corso Italia nella zona antistante la Libreria UBIK, fra Piazza Sisto IV e Via Paleocapa.

IL 25 APRILE VIENI A FIRMARE
PER 3 REFERENDUM:

1. ABOLIZIONE FINANZIAMENTI PUBBLICI AI GIORNALI
2. ABOLIZIONE DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI
3. ABOLIZIONE DELLA LEGGE GASPARRI

Ricorda per firmare è necessario essere in possesso di un documento di identità VALIDO, preferibilmente carta di identità.... Non dimenticarla.

Qui di seguito potrai leggere la descrizione dei 3 punti del referendum.

ABOLIZIONE FINANZIAMENTI PUBBLICI AI GIORNALI

Il finanziamento pubblico ai giornali costa al cittadino italiano quasi un miliardo di euro all'anno. L'editoria, può quindi, a pieno titolo essere definita editoria di Stato. Ci sono buoni e anche ottimi giornalisti, quelli che scrivono rischiando la pelle, quelli emarginati, quelli sotto pagati. Il 25 aprile non è contro di loro, ma contro l'ingerenza della politica nell'informazione.
Il lettore non conta nulla per l'editore di un giornale, contano di più i finanziamenti pubblici (partiti), la pubblicità (Confindustria, ABI, Confcommercio) e i gadget (dvd, fumetti, eccetera).

ABOLIZIONE DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI

Mussolini creò nel 1925, unico al mondo, un albo nel quale si dovevano iscrivere i giornalisti. L'albo era controllato dal Governo e messo sotto la tutela del ministro della Giustizia, il Mastella dell'epoca.
Nel 1963 l'albo divenne con una nuova legge ordine professionale dei giornalisti con regole, pensione, organismi di controllo, requisiti di ammissione. Una corporazione con dei saldi principi. Infatti nella legge 69/1963 è scritto che: è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, mentre è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.
Einaudi scrisse: "L'albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell'albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti"
Berlinguer aggiunse: "Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni".
L'informazione è libera e l'ordine dei giornalisti limita la libertà di informazione. Chiunque deve poter scrivere senza vincoli se non quelli previsti dalla legge.
I giornalisti liberi straccino la tessera, non ne hanno bisogno, il loro unico punto di riferimento è il lettore.

ABOLIZIONE DELLA LEGGE GASPARRI

La Corte europea di giustizia ha condannato il regime italiano di assegnazione delle frequenze radiotelevisive.

La Corte ha dato ragione a Europa 7, le cui frequenze sono occupate dalla rete di propaganda di Arcore, detta anche Rete 4. La Corte ha evidenziato che il regime di assegnazione delle frequenze nel nostro Paese:
- non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi
- non ha criteri di selezione obiettivi trasparenti, non discriminatori, proporzionati (poi ha finito gli aggettivi)

La sentenza europea segue quelle a favore di Europa 7 della Corte costituzionale, del Consiglio di Stato e dell'Avvocato generale della Corte di Giustizia europea del 12 settembre 2007 (che ha bocciato la legge Gasparri).
E' stata annunciata una supermulta dall'Europa, che l'Italia dovrà pagare se non cambia la legge, di 300.000 € al giorno, retroattiva dal luglio 2006.Ad oggi, Rete 4, ci costa circa 200 milioni di euro!
Ci aspettiamo che si faccia applicare la sentenza senza invocare la Nato e l'ONU. Ma siamo sicuri che non succederà. Con il solito trucco: cambieranno la legge.
Le frequenze radiotelevisive sono in concessione, significa che sono di proprietà dello Stato, che può decidere, liberamente, a chi assegnarle. Le frequenze sono quindi dei cittadini, di nostra proprietà.
Le leggi che hanno regolamentato il sistema radiotelevisivo, dalla Mammì alla Gasparri, hanno creato un mostro: il Testo Unico. Cambiarlo solo in parte è inutile, va eliminato per poter definire, da zero, nuove regole che garantiscano una vera informazione.