Zio Benti

....prendi la pillola rossa, e guarda quant'è profonda la tana del Bianconiglio....

05 dicembre 2006

Oggi, Martedì 5 Dicembre, ho assistito alla conferenza organizzata da Italia Nostra

Salvaguardia della fascia costiera” - Strumenti urbanistici e demanio marittimo.

Fra gli intervenuti doveva essere presente Renato Soru, presidente della Regione Autonoma Sardegna, famoso ai più per aver fondato Tiscali. Purtroppo, a causa di impegni istituzionali, non ha potuto presenziare, ma ha fatto pervenire una piccola relazione, letta da un giovane studente presente nella sala.

Defezionario anche l’urbanista Vezio De Lucia, causa influenza.

Renato Soru ha avviato un Piano Paesaggistico Regionale nella sua regione che farebbe impallidire i nostri amministratori locali, che navigano nel cemento, e gioire noi che la Liguria la viviamo e la respiriamo.

Con poche ma fondamentali considerazioni ha sviluppato un PPR che prevede il divieto assoluto di costruire sulle coste, fino ad una fascia verso l’interno di 2 Km.

Il tutto basato su alcune sue convinzioni.

Creare lavoro con l’ambiente e non con il suo consumo.

Costruire e cementificare non porta lavoro stabile.

Quindi, col suo gruppo di lavoro, ha identificato 20 zone della Sardegna e ha iniziato la sua opera dalle emergenze, nel caso specifico, le coste:”Voglio che fra cent’anni le coste della Sardegna siano ancora li come le vediamo oggi…..”

Il PPR è passato a Settembre 2006 facendo attenzione non solo alle coste ma anche con un particolare occhio di riguardo per gli insediamenti interni dell’isola, dell’agricoltura, in particolare dell’energia, rientrando nei i parametri di Kyoto evitando la costruzione di impianti eolici privati.

Noi, in Liguria, dei discorsi così ce li possiamo solo sognare, visto il risultato della conferenza.

Mi spiego meglio.

Sono intervenuti via via tutti i relatori ed ognuno ha potuto esporre la propria idea contro la realizzazione dei porticcioli, delle torri, dei campi da golf, delle seconde case che seguono questo tipo di logiche costruttive ecc.

Una voce fuori dal coro c’è stata, quella di Giorgio Rossini (Soprintendente al BB AA PP per la Liguria) il quale, ha affermato che non ci sono impedimenti alcuni alla realizzazione della Margonara e che il sito non presenta caratteristiche ambientali tali da dover essere preservate ad ogni costo, come sostenuto da tutti gli intervenuti.

Uno dei commenti ad alta voce del pubblico è stato:”Belin, ma ci vedi o hai bisogno degli occhiali?”. Il Rossini non ha battuto ciglio di fronte all’evidente dissenso in sala.

In pratica lui ed il suo staff tamponano quello che si sta facendo…..ma lasciano fare.

Detto da lui, la Soprintendenza può intervenire solo a progetti approvati, quindi tamponando dove si può invece che intervenire in fase di progettazione.

Infine, vista l’aria che tirava, ha preferito alzare i tacchi e andarsene, senza ascoltare gli interventi, per esempio, quello di Italia Nostra e di Buscaglia sull’effettiva proprietà dei terreni dove sorgerà il Crescent.

Il Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente Laura Marchetti è intervenuta, sottolineando che il ministero le aveva fornito un documento che poteva rassicurare anche il più convinto ambientalista. Poi ha fatto un sopralluogo dallo scoglio della Madonnetta e si è resa conto dello scempio che andrà compiuto se il progetto andrà avanti. Ha poi definito la torre di Fuksas, prima come una banana, poi come un “prepotente” fallo verso il mare, che invece di aprire la vista su di esso, la toglie completamente, come per il Crescent sulle ex aree Italsider.

Infine, ha cercato di far capire che in casi come questo bisogna manifestare una democrazia partecipata che coinvolga tutti nelle problematiche di questo genere.

La sostanza che riassume questa stimolante mattinata è la seguente.

La Liguria è stata la prima a porsi delle regole (pianificazione) per quanto riguarda la fascia costiera. Queste regole esistono ma non vengono mai applicate (solo una volta in passato è stato messo un vincolo sulla costa fra Deiva Marina e La Spezia, ed è grazie a questo vincolo che possiamo ancor oggi ammirare le Cinque Terre).

E’ emerso l’ evidente potere di certe lobby immobiliariste che riescono ad imporre le loro volontà, grazie anche alla debolezza (connivenza) politica degli amministratori locali, e che tutti i progetti in ballo da Ventimiglia a La Spezia sono frutto di pura speculazione.

Il progetto del porticciolo della Margonara deve ancora essere approvato, quindi c’è ancora qualche speranza di farlo “saltare”. Putroppo trova totale consenso dal Sindaco di Albisola Marina, dalla Regione (Ruggeri?) e in parte da Berruti (Sindaco di Savona) il quale si è preso la famosa “pausa di riflessione”.

Il progetto del Crescent ha un paletto su cui tutti dovremmo soffermarci. Le aree, in passato, erano Comunali. E’ stato chiesto più volte all’odierno costruttore di far vedere i documenti che attestano la regolare proprietà. Inoltre, gli scavi che si stanno effettuando nelle aree ex Italsider, stanno intaccando l’area archeologica completamente coperta dal vecchio insediamento. Altro che Studi della Soprintendenza Archeologica sul vecchio promontorio naturale S.Giorgio. Si tratta anche di patrimonio ambientale e la Soprintendenza dovrebbe intervenire anche in questo senso.

In pratica un fiume di parole, condivisibile in tutto e per tutto ma che avrebbe colto nel segno se, oltre ai relatori, ci fossero stati anche i principali fautori di quest’ignobile scempio cementizio.