Oggi, Martedì 5 Dicembre, ho assistito alla conferenza organizzata da Italia Nostra
“Salvaguardia della fascia costiera” - Strumenti urbanistici e demanio marittimo.
Defezionario anche l’urbanista Vezio De Lucia, causa influenza.
Con poche ma fondamentali considerazioni ha sviluppato un PPR che prevede il divieto assoluto di costruire sulle coste, fino ad una fascia verso l’interno di
Creare lavoro con l’ambiente e non con il suo consumo.
Costruire e cementificare non porta lavoro stabile.
Il PPR è passato a Settembre 2006 facendo attenzione non solo alle coste ma anche con un particolare occhio di riguardo per gli insediamenti interni dell’isola, dell’agricoltura, in particolare dell’energia, rientrando nei i parametri di Kyoto evitando la costruzione di impianti eolici privati.
Mi spiego meglio.
Sono intervenuti via via tutti i relatori ed ognuno ha potuto esporre la propria idea contro la realizzazione dei porticcioli, delle torri, dei campi da golf, delle seconde case che seguono questo tipo di logiche costruttive ecc.
Una voce fuori dal coro c’è stata, quella di Giorgio Rossini (Soprintendente al BB AA PP per la Liguria) il quale, ha affermato che non ci sono impedimenti alcuni alla realizzazione della Margonara e che il sito non presenta caratteristiche ambientali tali da dover essere preservate ad ogni costo, come sostenuto da tutti gli intervenuti.
Uno dei commenti ad alta voce del pubblico è stato:”Belin, ma ci vedi o hai bisogno degli occhiali?”. Il Rossini non ha battuto ciglio di fronte all’evidente dissenso in sala.
In pratica lui ed il suo staff tamponano quello che si sta facendo…..ma lasciano fare.
Detto da lui, la Soprintendenza può intervenire solo a progetti approvati, quindi tamponando dove si può invece che intervenire in fase di progettazione.
Infine, vista l’aria che tirava, ha preferito alzare i tacchi e andarsene, senza ascoltare gli interventi, per esempio, quello di Italia Nostra e di Buscaglia sull’effettiva proprietà dei terreni dove sorgerà il Crescent.
Il Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente Laura Marchetti è intervenuta, sottolineando che il ministero le aveva fornito un documento che poteva rassicurare anche il più convinto ambientalista. Poi ha fatto un sopralluogo dallo scoglio della Madonnetta e si è resa conto dello scempio che andrà compiuto se il progetto andrà avanti. Ha poi definito la torre di Fuksas, prima come una banana, poi come un “prepotente” fallo verso il mare, che invece di aprire la vista su di esso, la toglie completamente, come per il Crescent sulle ex aree Italsider.
Infine, ha cercato di far capire che in casi come questo bisogna manifestare una democrazia partecipata che coinvolga tutti nelle problematiche di questo genere.
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